mercoledì 25 febbraio 2009

Una CHECK-LIST per l'analisi di un testo.

In un precedente articolo di questa sezione, vi ho fornito una descrizione "qualitativa" del mio approccio al lavoro di riscrittura di un testo.

Tuttavia, mi sono reso conto che potrebbe essere molto utile fornire una "check-list" di tutti gli elementi che è opportuno verificare quando si analizza un testo.


VERIFICA DEI CONTENUTI:

  • Ci sono idee che non convincono o non correlate al tema?

  • Ci sono idee ripetitive?

  • Ci sono idee che evidenziano una forte contraddizione con altre idee?

  • Le idee sono formulate in modo chiaro e completo o sembra che manchi qualche elemento?

  • Risulta con chiarezza quali sono i punti principali?

  • C’è equilibrio nello sviluppo dei vari punti trattati?


VERIFICA DELL'ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI:

  • La suddivisione in capitoli, paragrafi, ecc... è efficace?

  • I diversi paragrafi sono ben collegati?

  • Nell'ambito di ogni paragrafo, le frasi sono connesse?

  • Ogni parte del testo ha un buon attacco e una buona chiusura?

  • Il contenuto sarebbe più efficace cambiando l’ordine di qualche parte?


VERIFICA DELLA CORRETTEZZA FORMALE LINGUISTICA:

  • L’ortografia delle parole è corretta?

  • Le frasi sono costruite in modo grammaticalmente corretto?

  • La punteggiatura è corretta e funzionale?

  • Ci sono sequenze di frasi troppo lunghe e contorte o monotone?

  • Le parole sono usate appropriatamente, nel loro significato corretto?

  • Ci sono concetti ridondanti e aspecifici, che non apportano maggiore informazione?

  • Ci sono ripetizioni ravvicinate di parole?


VERIFICA DELLA CORRETTEZZA FORMALE GRAFICA:

  • Tutti i grafici, le immagini e le tabelle sono coerentemente collocati nel documento?

  • La numerazione di grafici, immagini e tabelle è corretta?

  • Il testo è coerente sul piano grafico (font, stili, formato delle tabelle, stile della grafica...)?

  • Se il testo è navigabile internamente attraverso un insieme di link, tutti i link funzionano correttamente?
Quando si prende confidenza con il mestiere della scrittura, molti elementi di questa check-list vengono attuati in modo "quasi automatico"dalla nostra mente, mentre verifichiamo la trama del documento, allo stesso modo in cui un atleta esegue un gesto tecnico in un modo che sembra, appunto, automatico e naturale.
In realtà, sappiamo che l'atleta ha ripetuto quel gesto migliaia di volte in allenamento e solo questo gli ha permesso di acquisirlo ed eseguirlo con facilità.

Quando si inizia a scrivere documenti per ragioni professionali, usare una check-list come questa (non necessariamente questa) è veramente molto utile.
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martedì 17 febbraio 2009

BLOT, BLIM, BLOB.


BLOT, BLIM, BLOB...

...sono dei suoni misteriosi?
Magari immersi tra le pagine di un fumetto Disney, insieme ai GLOMP, i GULP e gli SQUARAQUACK di Paperino?
O magari sono le tre parole di una formula magica ?


Nulla di tutto ciò: sono semplicemente degli acronimi che indicano tre paradigmi per l’organizzazione di un testo.


In base a quello che dobbiamo comunicare, può essere utile valutare l’efficacia della struttura da conferire al testo. Allora esaminiamo queste tre possibilità.

BLOT: Bottom Line On the Top
...ovvero l’argomento principale all’inizio.

In questo schema l’argomento principale viene collocato nella prima parte del testo, mentre i dettagli e le analisi trovano posto poi.
L'obiettivo è quello di catturare subito l'attenzione del lettore ed è uno schema tipicamente usato in un comunicato stampa o nell'aggregato sintetico di un post di un blog.

Ecco un esempio:
"E' stato emanato ufficialmente il regolamento attuativo che permette di accedere ai fondi statali per l'installazione di impianti fotovoltaici. E' previsto un contibuto strutturato in 2 tranches fino ad un ammontare del 70% dei costi d'installazione. I passaggi necessari all'ottenimento del contributo prevedono..."

BLIM: Bottom Line In the Middle
...ovvero l’argomento principale nel mezzo.

E’ conosciuta anche come Kiss – Kick – Kiss, cioè "un calcio tra due baci".
Questa tecnica consiste nell’impacchetare un’informazione negativa in mezzo a due buone notizie.

Ecco un esempio:
"...Il guasto della sua automobile è molto meno grave del previsto; purtroppo i termini di garanzia sono scaduti e la riparazione deve avvenire a pagamento ma riusciremo comunque a risolvere il problema efficacemente ed in poco tempo..."

Un'altro esempio classico di questa struttura è quello di una lettera di licenziamento, cui segue un esempio:
"... Ringraziandola per la preziosa collaborazione che ci ha fornito per molti anni, le comunichiamo che a partire dal giorno 15 c.m. lei può ritenersi licenziato e pertanto libero da qualsiasi obbligo professionale nei confronti di questa azienda. La solleviamo peraltro dagli obblighi contrattuali inerenti al periodo di preavviso e le riconosceremo, a titolo di parziale compensazione, un bonus di 10000 euro che le verrà liquidato nel giro di due settimane lavorative, unitamente al TFR che le è dovuto...".

BLOB: Bottom Line On the Bottom
… ovvero l’argomento principale alla fine.

E’ uno schema generalmente utilizzato per un testo ad uso commerciale.
Nel BLOB, il lettore viene preso per mano ed accompagnato verso il "messaggio forte" che vogliamo comunicare; in altre parole, bisogna seguire un percorso logico che fa emergere un bisogno e, al termine, propone la soluzione.

Ecco un esempio:

"...Nell’ambito di organizzazioni complesse che utilizzano sempre più diffusamente i sistemi e le reti informatiche, l’attività di gestione delle informazioni ha assunto un ruolo assolutamente decisivo.
La protezione delle informazioni critiche è il primo passo di questo processo di gestione e non può prescindere da una disciplina dell’accesso alle medesime, che si basa sulla fase di “autenticazione” di un utente che accede al sistema informativo.
In questa fase l’utente presenta delle credenziali che lo identificano univocamente (identità digitale); l’attività di autenticazione consiste nella verifica di correttezza dell’asserzione di tale identità.
L’Identity Check Portal è il modulo dedicato alla gestione della fase di autenticazione degli utenti..."
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domenica 1 febbraio 2009

I trucchi del mestiere.


Come ogni artigiano che si rispetti, la pratica dela scrittura conduce a collezionare un insieme di conoscenze talvolta estemporanee, spesso non strutturate, maturate nella febbrile ricerca della soluzione al problema del momento, magari appena intuite e poi empiricamente acquisite.

Per l'appunto, "i trucchi del mestiere".

In questa sezione del blog verranno ospitati articoli che illustrano tali trucchi, nella speranza che possano essere utili e utilizzabili così come lo sono per me.
Molti di tali suggerimenti sono legati agli strumenti software che utilizzo nel mio lavoro, altri potranno avere una natura più propriamente metodologico-organizzativa.
Troverete solo soluzioni che ho sperimentato in prima persona, spiegate, spero, nel modo migliore possibile e con tutti i dettagli necessari.

Spero che possiate usarli per migliorare il vostro lavoro e attendo le vostre eventuali osservazioni e magari qualcuno DEI VOSTRI trucchi!
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