mercoledì 12 maggio 2010

Le Tabelle per confrontare e per capire

Oggi sul Corriere della Sera ho letto la notizia della prossima uscita della beta-release di Office 2010, che promette innovazioni "web&cloud based" in grado di competere con la piattaforma di Google Doc. Come spesso mi accade di rilevare, gli articolisti nostrani, non sempre molto esperti delle nuove piattaforme tecnologiche, tendono, forse per un eccesso di fretta, ad omettere informazioni interessanti o a non riportare con esattezza il senso di una novità tecnologica.

L'articolo si conclude con una breve nota vagamente imprecisa: "... proprio la casa di Mountain View, alla vigilia del lancio di Office 2010, ha pubblicato sul suo blog aziendale una tabella che confronta il suo Google Docs con le (ormai vecchie) versione (...refuso!...versioni!) di Office 2003/2007. E invece di investire risorse nell'upgrade al 2010 invita gli utenti a passare Google Docs."

L'imprecisione risiede nel fatto che la tabella in questione NON CONFRONTA Google Docs "con le (ormai vecchie) versioni di Office 2003/2007" MA CERCA DI DIMOSTRARE che gli utenti che hanno ancora Office 2003/2007, utilizzando in aggiunta le features di Google Doc, possono evitare la migrazione ad Office 2010.

Del resto, la tabella in questione è chiarissima, come potete osservare di seguito:


Vi ho già parlato nel Marzo del 2009 dell'importanza dell'uso delle tabelle in un documento tecnico. Di recente, vi ho illustrato il White Paper "comparativo" come essenziale strumento di marketing e a supporto dell'attività di prevendita.

Questa tabella sintetizza lo spirito di entrambi i post sopracitati e dimostra come una tabella comparativa ben fatta sia più incisiva di 1000 parole ed aggettivi iperbolici.

Ovviamente la tabella è stata realizzata da Google a supporto della propria soluzione, ma i dati in essa indicati sono tutti verificabili da qualsiasi lettore, quindi la tabella è credibile e raggiunge lo scopo che si era prefissato Matthew Glotzbach (Product Management Director di Google Enterprise).

E' un ottimo esempio di comunicazione efficace ed il fatto che non sia stata messa a punto da una terza parte "neutrale" tra Google e Microsoft (ad esempio, da un'analista di settore) non toglie valore alla comparazione, proprio perchè le informazioni riportate sono verificabili.

Concludo segnalando che di recente mi è capitato di proporre ad un cliente un'impostazione di questo genere, finalizzata a far emergere le caratteristiche positive della propria soluzione rispetto all'analoga proposta dai suoi competitors.

Ma la reazione del cliente è stata di rifiuto, in base ad alcune motivazioni tra cui la difficoltà di reperire dati sufficenti ed omogenei per il confronto. Ho fatto finta di crederci.

Tuttavia ho la sensazione che il mondo anglosassone sia più "aperto" del nostro al confronto e all'inevitabile conflitto che ne deriva, tipico di una dinamica di mercato "sana", in cui ognuno mostra il suo valore e cerca di convincere il cliente ad acquistarlo.
Evidentemente dobbiamo ancora lavorare su questo concetto.
Cominciamo ad usare tabelle chiare ed essenziali per fare confronti.

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