sabato 8 agosto 2015

Comunicazione Tecnica e IoT: il futuro dietro l'angolo

A Gennaio vi ho proposto un thread di articoli in cui illustravo la mia opinione sul ruolo che potranno avere i Comunicatori Tecnici nell'epoca dell'Internet of Things (IoT).

Nel numero di Marzo di Intercom, nell'ambito di un articolo sull'IoT, mi sono imbattuto in un intervento di Ray Gallon, un collega con molti anni di esperienza nel campo della Com Tec in diverse grandi aziende (IBM, Alcatel, General Elecric Health Care)  ed ex presidente di STC France.

Ray è un punto di riferimento per la nostra professione e sostiene delle tesi molto simili alle mie.

Vi riporto integralmente la parte iniziale e quella finale dell'articolo:

"The first thing one might think is that with machines talking directly to one another, there’s no need to explain anything. But even on the most primary level, all these machines need to be told what to communicate to each other, what to do when certain conditions are met, and whom to notify. The content economy that the IoT produces will certainly require people with the ability not only to analyze Big Data, but to communicate the analysis to executives, governments, and other society leaders, as well as to the general public. Technical communicators will see their roles expand, as they become interpreters of data or work with interpreters of data to communicate what it all means."

Nella prima parte Ray si riferisce a quello che io indico come la "strutturazione dei contenuti IoT", che richiede:

  • standardizzazione delle informazioni e riuso dei contenuti
  • informazioni in formati interoperabili, adatti a diversi ambienti/sistemi operativi/canali
  • realizzare contenuti modulari, riusabili e "miscelabili" in base a diversi criteri "d'azione" (task driven, context driven, event driven) da proporre all'utente secondo il nuovo modello InfoSeekU ("informazione che cerca l'utente")

  • Nella seconda parte prefigura addirittura un nuovo spazio d'azione per i comunicatori tecnici, che ribadisce nella parte finale:

    "The Internet of Things will be able to create human microclimates, social gathering spaces, or special labor market conditions. And technical communicators will be there showing people how to make sense of it all, and answering those difficult questions—to use the services and data available to us to improve our lives."

    Vi segnalo questo intervento di Ray perché troppo spesso mi capita di ascoltare previsioni strampalate sul futuro di questa nostra professione (e anche di altre professioni tecnologiche) che dovrebbero essere soppiantate in un mondo "dominato dalle macchine".

    State sereni, le macchine "intelligenti" non esisteranno mai, ma ci sono già tante macchine affascinanti e sofisticate, ricche di funzionalità utilissime, che noi dovremo continuare a "spiegare".

    E l'IoT (o meglio... IoE, cioè "Internet of Everything") sarà un nuovo "campo di gioco" per tutti noi.


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