mercoledì 2 febbraio 2011

Saper scrivere... l'Abstract: prima parte

Qual è quel componimento che si scrive per ultimo e si legge per primo?

Questo indovinello potrebbe vagamente assomigliare a quello che la perfida Turandot proponeva al principe Kalaf.

In questo caso la risposta è di gran lunga meno insidiosa: l'Abstract.

L'Abstract è una tipologia di testo che ricade nella categoria della "scrittura breve".

La scrittura breve ha iniziato ad essere analizzata da quando si è affermato il Web, si è rafforzata da quando abbiamo iniziato a chattare e si è esaltata da quando abbiamo preso confidenza con gli SMS. Ci siamo ormai abituati a scrivere e leggere velocemente, poche frasi e poche parole, massima sintesi.

Qualcuno sostiene che tale tendenza abbia portato ad un impoverimento della lingua scritta. In realtà si tratta semplicemente  di una nuova "tipologia" di comunicazione. Ma molto utile, perché un cervello allenato a condensare una comunicazione efficace in poco spazio può risultare particolarmente comodo nel mondo del lavoro, quando il tempo non è mai abbastanza ed i compiti a cui fare fronte sono sempre numerosi.

L'Abstract uno dei componimenti classici con i quali è molto probabile che ci si debba misurare, prima o poi.

Originariamente utilizzato in ambito accademico-scientifico, viene oggi utilizzato in ambiti molto diversi. Esso consiste nel riassunto del contenuto di un documento, una sintesi estremamente breve, chiara, incisiva e completa, in grado di offrire tutte le informazioni salienti in esso presenti. Indipendentemente dalla lunghezza del documento a cui si riferisce, l'Abstract non deve superare la mezza cartella di lunghezza (800 caratteri/200 parole circa), potendo estendersi ad una cartella intera solo in rari casi.

Un buon Abstract serve a “convincere” il lettore a proseguire nella lettura del documento integrale o magari a pagare una certa somma di denaro per scaricare l'articolo dal Web.

Ogni giorno, nell'ambito delle nostre ordinarie attività professionali, siamo chiamati a leggere e valutare una quantità crescente di testi e dati. La lettura di un Abstract esauriente e condensato, fedele al contenuto del documento associato, ci permette di filtrare quello che effettivamente ci interessa, riducendo notevolmente la mole di informazioni da vagliare.

Come possiamo scrivere un Abstract che riesca a “vendere” meglio il relativo articolo/saggio scientifico/convegno/documento tecnico?

La risposta a questa domanda non è univoca, ma intanto iniziamo a stabilire alcune regole di base che costituiranno la nostra "bussola".

CHI LEGGE L'ABSTRACT

Come dico sempre, in primo luogo dobbiamo focalizzare nella nostra mente il lettore "target" che dovrà leggerlo. L'Abstract viene generalmente letto da specialisti dell'argomento a cui si riferisce, quindi possiamo usare un linguaggio "per addetti ai lavori". Lo stile è asciutto, frasi brevi, sintassi accurata e lineare, il tempo verbale utilizzato di solito è l'indicativo presente.

LA STRUTTURA DELL'ABSTRACT

La prima frase deve indicare il tema. Si può usare una struttura classica, del tipo introduzione-corpo-conclusione che segua l'indice degli argomenti presentati nel documento. A partire dall'indice, è opportuno individuare una sequenza di concetti chiave e costruire una frase breve e completa in grado di delineare ogni concetto. Quindi, si dovrà integrare ogni frase così costruita in un testo fluido e coerente, ove le frasi risultino ben connesse tra loro e dove ogni passaggio logico risulti funzionale alla comprensione del tutto. Vanno banditi commenti, aggettivi e giudizi di merito sui contenuti. L'Abstract deve fornire una specie di "radiografia" del documento in oggetto,nulla di più. Nel caso classico di una ricerca scientifica, deve focalizzare l'argomento presentato nel documento/articolo,le ipotesi di partenza e le tesi finali, le metodologie utilizzate, i risultati ottenuti, le relative conclusioni.

CHI SCRIVE L'ABSTRACT

Dovrei dire, pro domo mia, un Technical Writer! E anche esperto.
In realtà, in questo caso il TW dovrebbe intervenire solo nella revisione formale e linguistica del testo.
In genere, possiamo considerare l'autore del documento stesso come la persona più indicata per sua la realizzazione.L'autore possiede in effetti la necessaria competenza per sintetizzare al meglio i concetti da lui stesso espressi all'interno del suo articolo/documento.

Il TW dovrebbe intervenire solo in seconda lettura, per risolvere qualche eventuale stortura lessicale.

Prossimamente vi proporrò un template ed un esempio. A presto.

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2 commenti:

Rossella Ferrari ha detto...

Nel Medical writing l'abstract è una presenza costante da sempre, con la struttura classica "IMRD": Introduzione/Metodi/Risultati/Discussione.La "Discussione" significa che il o gli autori commentano i risultati con considerazioni metodologiche e confrontandosi con i risultati di altri lavori scientifici, proprio o di altri autori. Però, al di fuori della letteratura medico-scientifica vera e propria (quella pubblicata su riviste indicizzate), penso che la consuetudine ad aggiungere sempre un abstract dei propri scritti si possa estendere maggiormente; anzi, si dovrebbe.

Alèxandròs ha detto...

Ciao Rossella. Negli ambiti che frequento di più non avevo mai notato la sezione "Discussione" in un Abstract. Questo conferma che, aldilà delle linee guida generali, esistono poi delle peculiarità legate alla specifica area scientifico/professionale in cui ci si colloca.
Grazie per il contributo! ;-)

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